venerdì 4 gennaio 2019

31.12.2018

E' reperibile su Youtube la registrazione della trasmissione andata in onda il 26 dicembre scorso dal titolo:
"TESTIMONIANZE"
con alcuni pazienti seguiti dal Dott. Giuseppe  Di Bella.
Si tratta delle interviste, rese spontaneamente da 5 pazienti, che ormai da diversi anni (i 3 bambini da oltre 20 anni) presentano una condizione stabile di guarigione, per le seguenti patologie:
  • Astrocitoma Anaplastico (WHO III)
  • Neuroblastoma (bambino di 9 mesi di vita - neoplasia di 8 cm.)
  • Fibrosarcoma congenito (neonato di 12 gg, di vita - neoplasia di 6 cm. con recidive plurime dopo chemio e intervento chirurgico)
  • Linfoma di Burkitt (bambino di 11 anni)
  • Tumore al Seno Metastatico

I tre casi particolari (relativi a neonati o bambini) dimostrano, al di fuori di ogni dubbio, che l'utilizzo della Somatostatina, nei dosaggi utilizzati nel Metodo Di Bella (v. immagine), non pregiudica in alcun modo una crescita fisiologia ordinata e uno sviluppo sostenibile dell'organismo, anche in soggetti altamente condizionati, per via dell'età, dal fabbisogno di GH circolante.

sabato 6 agosto 2016

ILLUSIONI 11

Italia?.........che disastro!!!!
Un popolo che vive sulla traccia dei falsi miti televisivi

CONTINUANO LE LOBBY IMPEDIRE LA DIFFUSIONE DELE CURE EFFICACI CONTRO I TUMORI



METODODIBELLA
26.07.2016
 
Chi ha avuto la fortuna di essere presente al Convegno di Bologna del 2 luglio ha sicuramente potuto constatare lo stato d’avanzamento, e gli straordinari risultati, conseguiti dalle ricerche poste in essere da gruppi di Ricerca di rilievo nazionale che sono potuti partire grazie al finanziamento della Fondazione che ne ha sovvenzionato i lavori.
Queste ricerche hanno permesso di individuare, a livello biochimico molecolare, la possibilità di sviluppo di nuove formulazioni di farmaci, con un maggiore spettro d’azione ed un sensibile e marcato aumento nell’efficacia e nella biodisponibilità.
I risultati raggiunti hanno ora aperto, quindi, nuovi orizzonti di ricerca, e acceso la luce sulla possibilità di indagini volte allo sviluppo di nuovi e ulteriori presidi farmacologici.
Scusatemi se non scendo nei particolari, e se non troverete in questo momento sul nostro sito gli Atti del Convegno, ma l’atteggiamento di alcuni “sconsiderati” (vedi ciò che è successo con l’organizzazione del congresso…) ci induce a pensare che medesimi individui (o loro pari) sarebbero più che felici di metterci i bastoni fra le ruote….Quindi, per il momento, preferiamo non scoprire le carte in tavola….
La “censura” che è stata messa in atto in tale circostanza, e che è stata resa palese, e con sfrontata fierezza, dal suo autore materiale, rende evidente a tutti l’ostilità nei confronti della nostra attività.
Hanno il coraggio e la presunzione (e anche il titolo accademico!!) per parlarci di Ricerca, ma sarebbero in grado di sopprimere tutte quelle non in linea con i loro bassi scopi….(.o forse è solo ignoranza ? (etimologicamente parlando, s’intende !)
La prudenza quindi, visto con chi abbiamo a che fare, è d’obbligo! (anche se in questo caso dovrebbero sguinzagliare i loro sgherri in giro per il mondo, avendo intenzione, per analoghi motivi, di affidare tale filone di ricerca ad un ente straniero che grazie a Dio si è già dichiarato interessato e disponibile……)
Ma non vogliamo rinfocolare le polemiche. Vogliamo solo cercare di andare avanti.
In questo momento la Fondazione è purtroppo a corto di risorse finanziarie (l’ultimo appello del Dott. Di Bella, di un mese fa circa, ha visto la risposta di sole 8 persone….)
Vorremmo riuscire ad andare avanti, più in fretta possibile….e, se possibile….senza dover aspettare il prossimo anno, allorquando il Ministero distribuirà i fondi relativi al 5x1000…..
La Fondazione non può contare su “sponsor” più o meno ufficiali, né su campagne di solidarietà appoggiate e reclamizzate dai “media” o dalle istituzioni…..
Può contare solo sulla vostra generosità, e lungimiranza……
Nessun membro della Fondazione percepisce alcun compenso, di qualsiasi natura, per le attività che svolge.
I contributi che giungono alla Fondazione sono completamente, e unicamente, utilizzati per i suoi fini istituzionali.
Il nostro sguardo è rivolto unicamente ai malati, alle loro sofferenze, alle loro difficoltà.
Ricordatevelo.
Loro non possono aspettare.
 
Ricchi Alessandro
(Fondazione Giuseppe Di Bella – ONLUS)


per chi vuole contribuire klikka sul link sottostante
http://www.metododibella.org/it/donazione.html

domenica 29 marzo 2015

Angelina Jolie è la resa incondizionata dell’oncologia

Angelina Jolie è la resa incondizionata dell’oncologia
 
   

La mastectomia bilaterale e l’asportazione delle tube e ovaie in caso di familiarità per cancro del seno con mutazione del gene BRCA1 /BRCA2 è ormai codificata tra i paradigmi   ufficiali internazionali della prevenzione oncologica. Questi concetti sono ormai ampiamente condivisi in oncologia, come emerso dalla recente intervista a un quotidiano nazionale della Prof.ssa Nicoletta Colombo dell’Università di Milano, direttrice del   Programma di Ginecologia dell’Istituto Europeo di Oncologia. La ricercatrice approva e trova conforme alle linee guida oncologiche sulla prevenzione, la scelta della nota attrice Angelina Jolie (dopo aver   perso per neoplasia della mammella la madre, la nonna e una zia) di sottoporsi, dopo la mastectomia bilaterale, anche ad asportazione delle ovaie e delle tube. “È una scelta coerente con la sua storia clinica e familiare e rappresenta una scelta difficile ma coraggiosa per prevenire una neoplasia…”   ha affermato la Prof.ssa   Colombo. Essendo così autorevole e qualificata la fonte, per l’attività che svolge in rinomati centri di eccellenza della ricerca oncologica come lo IEO e l’Università di Milano, le sue dichiarazioni possono considerarsi l’espressione ufficiale del pensiero oncologico in tema di prevenzione.

Il DNA del cancro
In realtà l’attuale concetto di focalizzare sulla mutazione del gene BRCA1 /BRCA2 la prognosi e relative misure terapeutiche, alla luce di recenti ricerche, risulta probabilmente riduttivo, essendo potenzialmente migliaia e imprevedibili le possibili mutazioni. Sono stati presentati infatti a Orlando, Florida, al 102° meeting annuale dell’American Association for Cancer Research (Aacr) i risultati di ricercatori della   Washington University, che hanno “mappato” il DNA del cancro in 50 donne affette da carcinoma mammario e hanno scoperto ben 1.700 mutazioni, quasi tutte “uniche” nel senso che quelle che ricorrono frequentemente sono solo 5. CONCLUSIONI: OGNI PAZIENTE   È UNA STORIA A SÉ OGNI TUMORE AVREBBE UN IDENTIKIT UNICO, proprio come ogni persona è diversa dall’altra e lo è nei genomi (materiale genetico ereditabile). Hanno studiato   10 mila miliardi di basi che compongono il DNA, ripetendo ogni opera di sequenziamento (sia sul genoma sano che su quello malato) per 30 volte a paziente.

La resa incondizionata dell’oncologia
Nelle drastiche, mutilanti, drammatiche misure dell’attuale prevenzione oncologica, come l’amputazione di seni e ovaie ci sembra di cogliere le avvisaglie di una resa incondizionata, una malcelata confessione d’impotenza, una tacita ammissione di fallimento nella prevenzione e terapia del cancro. Estendendo questi concetti di prevenzione oncologica alle situazioni di familiarità di neoplasie cerebrali, applicando la stessa logica, potrebbe essere consigliata come terapia preventiva di neoplasie cerebrali la decapitazione. Il campo della ricerca oncologica è sconfinato, la complessità immensa, le reazioni vitali mutevoli e variamente interattive. Mi permetto di sottoporre rispettosamente e discretamente all’attenzione di personaggi così rappresentativi e aggiornati della ricerca oncologica, qualche considerazione non mia ma derivante dalle ricerche sperimentali e cliniche del Prof Luigi Di Bella, per cercare di evitare misure preventive estreme e così devastanti sul piano psicofisico.

Il Metodo Di Bella può essere d’aiuto
Il MDB è stato recepito dai circoli che gestiscono la ricerca e la terapia del cancro come una sfida, un pericolo di delegittimazione, un’accusa, mentre era ed è solo una proposta, l’offerta   di una soluzione ragionata e razionale, la richiesta di considerare una strategia terapeutica basata su dati scientifici documentati, per dare risposte ai drammatici e ancora insoluti problemi della terapia del cancro, che così sintetizzo nelle loro linee essenziali.

1) Alcuni dogmi centrali della biologia molecolare stanno cadendo, come la preesistenza di un’informazione per ogni sequenza aminoacidica. Ciò, unitamente ad altri dati, ridimensiona, relativizza e sdrammatizza il peso delle mutazioni sulla prognosi della malattia neoplastica. La possibilità individuata da Epstein Anfinsen Goldberg e AA (Genetic control of tertial protein structure) sul ruolo dei chaperones di interagire sulla conformazione e struttura tridimensionale delle proteine apre un nuovo capitolo. Il Prof Luigi Di Bella nella pubblicazione del 1997 “Cancro siamo sulla strada giusta” ha   così accennato alla possibilità di intervenire sui chaperones in funzione antiblastica “più probabile e frequente meccanismo d’azione delle chaperonine nei tumori   dovrebbe estrinsecarsi attraverso l’idrolisi di ATP, ADP, AMP, in legame con l’Adenosina, o in legame d’idrogeno con la   Melatonina”. Così come la capacità della Melatonina di modulare i potenziali di membrana cellulare intervenendo sulla pervietà dei canali ionici e pertanto sulla biologia neoplastica.
2) L’attivazione di meccanismi epigenetici, (pertanto indipendenti dalla struttura del DNA) come la metilazione, l’acetilazione, la fosforilazione mediante i componenti del MDB. La   documentata capacità dei Retinoidi solubilizzati in Vitamina E, Vitamina D3, Melatonina – MDB (in legame d’idrogeno con Adenosina, – Glicina) mediante i loro recettori nucleari e relativi fattori di trascrizione, di silenziare le sequenze dei geni responsabili delle mutazioni e della proliferazione delle cellule tumorali con deciso effetto antitumorale citostatico e differenziante.
3) L’azione ubiquitaria antiproliferativa sinergica e interattiva della somatostatina e inibitori prolattinici di regolazione negativa con multipli e noti meccanismi, di varie linee di segnalazione tumorale e intervenendo decisamente sequenzialmente e/o centripetamente sulla biologia neoplastica.
4) La nuova strategia antitumorale MDB è basata su tre obiettivi essenziali: la difesa dall’aggressione neoplastica, l’inibizione della proliferazione neoplastica, il contrasto alla spiccata tendenza mutagena del fenotipo neoplastico. La concezione multiterapica MDB, mediante l’integrazione sinergica dei suoi componenti, asseconda ed esalta le reazioni vitali e l’omeostasi antitumorale, mettendole in condizione di contrapporsi alla insorgenza e progressione neoplastica. Il MDB nasce da acquisizioni saldamente scientifiche, da verità cioè definitivamente acquisite dalla Scienza Ufficiale. Questi concetti furono enunciati in sintesi dal Prof Di Bella nel corso di una sua relazione congressuale: “Essere essenziale più che l’inattuabile ed immaginaria uccisione di tutti gli elementi neoplastici, la realizzazione di tutte le condizioni note, possibili e atte a ostacolarne lo sviluppo. L’essenziale sta nell’attivare tutti gli inibitori dei noti fattori di crescita alle dosi e con tempestività e tempi opportuni. Il protocollo MDB è nato in questa atmosfera, quella della vita e non dell’intossicazione e morte delle cellule, metodo che asseconda o esalta le reazioni vitali, senza ricercare con precisione statistica le dosi più opportune per uccidere. Il tumore è deviazione dalla vita normale, per cui occorre portare le reazioni deviate alla norma, attraverso l’esaltazione di tutti quei mezzi che la Fisiologia considera essenziali per la vita”.
Il Prof Di Bella   formulò il suo metodo su basi biologiche, biochimiche e fisiologiche. Egli dimostrò che non vi è, né ci potrà mai essere, alcun farmaco con tossicità differenziale, che abbia effetto citolitico e citotossico unicamente sulle cellule tumorali, e non sulle sane. Occorre invece agire, disse, sulle condizioni biologiche, in modo da creare un ambiente non farmacologicamente tossico, ma biochimicamente sfavorevole alla biologia neoplastica, incidendo negativamente di volta in volta su una o più delle reazioni che si svolgono nell’evoluzione tumorale e attivando contemporaneamente quelle reazioni che intervengono nei processi di guarigione. Non esiste né esisterà alcun trattamento chemioterapico citotossico in grado di guarire un tumore solido, ma unicamente un Metodo, una multiterapia razionale e biologica, un complesso di sostanze sinergiche e fattorialmente interattive, singolarmente dotate di attività antitumorale atossica, che sequenzialmente o contemporaneamente agiscano centripetamente sulla miriade di reazioni biologiche della vita tumorale, riconducendo gradualmente alla normalità le reazioni vitali deviate dal cancro.


Giuseppe Di Bella


martedì 24 febbraio 2015

UN MAIL DEL DOTT. GIUSEPPE DI BELLA DAL TITOLO.... "MA PERCHE' E' TUTTO COSI'.....DISUMANO?"

L’ASL ricorre in appello contro la sentenza di 1° grado che riconosce ad una paziente, in remissione completa con il MDB, la somministrazione gratuita dei farmaci.
E il marito (avvocato), è costretto a scrivere al Presidente della Repubblica ( leggi il testo ) ed all’AIRC (apertamente ostile al MDB)

NON E’ RAVVISABILE, in questo atteggiamento delle istituzioni (visto l’esito nefasto che, in un tumore al IV stadio, avrebbe l’interruzione della terapia), UN COMPORTAMENTO CHE, se accolto il ricorso, sarebbe ATTO A PRODURRE UN “AUMENTO” DEL RISCHIO DI DANNO BIOLOGICO AL PAZIENTE ? (per non usare altri termini….più incisivi e diretti!!)
E i soldi che paghiamo (e abbiamo pagato !!) in tasse ( che in teoria dovrebbero “ritornarci” in servizi pubblici) dove vanno a finire? Dove vengono invece “dirottati”?   CHIEDIAMO IL DIRITTO ALLA SALUTE !!!    Prima di tutto il resto !!! 

LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MATTARELLA

Eminentissimo Presidente,
rivolgo a Lei queste mie righe per invocare il Suo interesse e la Sua vicinanza ad una delicatissima questione, di pregnante rilevanza sociale, che merita certamente tutto il supporto del nostro Ordinamento. Sono il marito di una donna (oggi quarantenne) ammalatasi di cancro al seno a 35 anni (in gravidanza) e trattata nel 2010 all'IEO di Milano secondo i protocolli ufficiali con mastectomia, exeresi del cavo ascellare, chemioterapie ed ormonoterapie.
In recidiva viscerale ed ossea gravissima nel 2012, a meno di due anni dal termine delle chemio, e comunque durante l'ormonoterapia, mia moglie ha optato per il tanto discusso Metodo Di Bella. Quando la medicina ufficiale (IEO) ci ha freddamente detto che non c'era più nulla da fare, che si poteva fare solo palliazione, che si doveva tentare di "cronicizzare" il male.... mia moglie è fuggita. E con un atto di grande coraggio ha sfidato le classificazioni ed i giudizi ufficiali affidandosi al metodo del Prof. Di Bella.
Il risultato è stato stupefacente...e riconosciuto dallo stesso IEO.
E' stato quello che gli oncologi hanno dichiarato di non poter offrire!!!!!
Le sedici metastasi rilevate a maggio 2012 sono scomparse in sei mesi di terapia.
L'incontestabilità del dato diagnostico, irraggiungibile per gli oncologi che tanto contestano tale approccio terapeutico, legittima più che mai questa denuncia.
La malattia oncologica, infatti, è tragedia dello spirito.
La certezza che siffatta diagnosi equivalga ad una sentenza di morte, più o meno vicina, priva l'ammalato non solo della spensieratezza della salute. Ma soprattutto della ricchezza della speranza, degli affetti, dei sogni, delle prospettive. E lo costringe nel cerchio buio della paura. In tale doloroso contesto, ho potuto toccar con mano una terapia alternativa, se così vogliamo classificarla, non vietata ma relegata dalle autorità tecnico-scientifiche italiane, all'esito della sperimentazione del 1998, in uno degli angoli più bui ed oscuri della storia italiana. La sperimentazione, e ce ne sono di prove, risulta inattendibile. E tale dato, che non è possibile approfondire in questa sede, è confermato da diverse personalità scientifiche e da riviste scientifiche di indiscussa fama internazionale.
L'ammalato oncologico che giunge al metodo del prof. Luigi Di Bella, perchè non più capace di sopportare la tossicità delle terapie ufficiali o chemioresistente o non disposto a scendere a compromesso con la propria dignità di uomo, è però costretto, come se non bastasse il peso della malattia, a comprare di tasca propria i presidi terapeutici necessari.
Ma quanta gente non può sostenerne i costi? Quanta gente la abbandona per motivi economici? Rivolgo a Lei la mia sommessa voce per chiederLe di essere ricevuto personalmente, insieme al Dr. Giuseppe Di Bella, per illustrarLe chiaramente la questione.
Oso coinvolgere la Sua figura istituzionale, e la Sua Persona - sebbene consapevole dei Suoi impegni istituzionali e del difficile momento che attraversiamo - perchè non dubito della Sua diponibilità. So che troverà il modo per ascoltarmi.
Come Avvocato, non posso non rimanere turbato dal constatare il verificarsi di un gravissimo appiattimento delle garanzie costituzionali a tutela del cittadino bisognoso, nonostante anche la Suprema Corte di Cassazione abbia più volte fornito inequivoci orientamenti circa il dovere delle
istituzioni di sollevare dalla sofferenza il paziente con tutti i mezzi possibili, perchè il diritto alla salute è diritto soggettivo assoluto di interesse pubblico che non può essere scisso dal rispetto della dignità del paziente. Il combinato disposto di cui agli artt. 2, 13 e 32 - secondo cui, all'inviolabilità della libertà individuale (cui fa da corollario la libertà di cura) si accosta la previsione testuale secondo cui "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana" - non può e non deve rimanere, per questi nostri fratelli italiani, un miraggio. Mi sento in dovere di adoperarmi, come cittadino e membro dell'Avvocatura, per assicurare al bisognoso l'adempimento certo e pieno, da parte della Repubblica, di quei doveri di solidarietà politica, economica e sociale che ad oggi, per questi nostri concittadini, rimangono purtroppo solo un progetto. Ho potuto constatare come la burocrazia ed il tecnicismo siano troppo spesso ineludibili ostacoli alla speranza terapeutica.
La mia azione professionale e personale, quindi, si è orientata e si orienta al perseguimento della tutela del diritto soggettivo "alla e della" salute, non solo costituzionalmente (art. 32) ma internazionalmente, meglio, universalmente riconosciuto e tutelato anche come corollario del diritto alla vita. Una tutela perfetta, effettiva, concreta, che risponda davvero ai bisogni dell'ammalato oncologico - il quale chiama le Autorità ed i Pubblici Poteri tutti a proteggerlo come persona - non può e non deve soggiacere, secondo il mio sommesso parere, a logiche di potere, ad interessi finanziari, nè ai tempi della burocrazia. Essa deve rimanere pura, indenne da tutto ciò che è estraneo ai bisogni del singolo, e saper offrire a questi tutta sè stessa per il soddisfacimento di tutte le precipue aspettative di solidarietà, come previste dalla Costituzione. Senza dover far ricorso alle aule di tribunale.
Certo della Sua sensibilità e rispettoso del Suo altissimo Ruolo, oso invocare la Sua attenzione facendo appello alla Sua prima attribuzione istituzionale: quella di Garante della Costituzione Italiana. La più bella del mondo!
Con la massima osservanza.
Avv. Gianluca Ottaviano
Lettera aperta all'AIRC: , , , , ,
Buonasera. Esprimo tutto il mio dissenso per il vostro ultimo intervento sul Prof. Luigi Di Bella, quello del fumetto col cocktail...
La vostra azione è denigratoria della memoria di un uomo - tre lauree col massimo dei voti in medicina, chimica e farmacia; titolare di diverse cattedre universitarie - che ha dedicato con abnegazione la propria vita alla cura gratuita dell'ammalato oncologico; ed offensiva di tutti quegli ammalati che oggi risolvono, od alleviano, i personali problemi oncologici grazie alla terapia del professore che tanto amate offendere e canzonare.
Un ammalato oncologico è una persona fragile, non soltanto fisicamente ma soprattutto psicologicamente.
La malattia oncologica, infatti, è una tragedia dello spirito.
La certezza che siffatta diagnosi equivalga ad una sentenza di morte priva l'ammalato non solo della spensieratezza della salute.
Ma soprattutto della ricchezza della speranza, degli affetti, dei sogni, delle prospettive. E lo costringe nel cerchio buio della paura.
Sono il marito di una donna ammalatasi di k al seno, diagnosticato a 35 anni (in gravidanza) e trattato all'IEO secondo i protocolli ufficiali con mastectomia, exeresi del cavo ascellare, chemioterapie ed ormonoterapie. In recidiva viscerale ed ossea gravissima, a meno di due anni dal termine delle chemio, comunque durante l'ormonoterapia, mia moglie ha optato per il MDB.
Quando la medicina ufficiale (IEO) le ha freddamente detto che non c'era più nulla da fare, che si poteva fare solo palliazione, che si doveva tentare di "cronicizzare" il male.... mia moglie è fuggita. E con un atto di grande coraggio ha sfidato le classificazioni ed i giudizi ufficiali affidandosi al metodo del Prof. Di Bella.
Il risultato, e non è un fumetto (!!!), è stato stupefacente, senza se e senza ma.
E' stato quello che i Vostri medici hanno dichiarato di non poterle offrire!!!!!
A maggio 2012 la pet captava su mia moglie elevati SUV a livello delle spine iliache dx e sx, a livello del soma vertebrale L4, a livello del fegato (due masse), della milza (plurime masse), del seno (due masse) non operato e plurime linfoadenopatie dell'ilo epatico, in sede inter-aorto.cavale, del diaframma, del mediastino, ecc.
Dopo tre mesi di MDB il 70% della malattia non era più visibile alla pet.
Dopo sei mesi, a dicembre 2012, era negativa alla pet.... e lo è ancora oggi.
L'incontestabilità del dato diagnostico, irraggiungibile per i medici che tanto finanziate e stimate, legittima più che mai la mia denuncia di dissenso.
Non solo per noi assistiti da Di Bella non ci sono finanziamenti e ricerche, ma i farmaci, quelli che non fanno soffrire e che non uccidono, ce li dobbiamo pure pagare!!!
Come Avvocato, trovo tale atteggiamento informativo scorretto e lesivo di quel diritto alla speranza terapeutica che è legittimo sempre.
La sperimentazione del metodo, quella del 1998, è assolutamente inattendibile. Anzi, da rifare. Avete dimenticato, sapete che c'era acetone nella soluzione ai retinoidi, che i dosaggi dei presidi terapeutici era inferiore, che i medicinali somministrati erano scaduti, che la somatostatina andava somministrata con pompa temporizzata e non intra-muscolo? Sapete che quella sperimentazione fu portata avanti senza "doppio cieco" e senza gruppo di controllo???
Sapete che la sperimentazione influenza ancora oggi tutte le ASL a non erogare i farmaci MDB ai pazienti che ne fanno richiesta? E che influenza molti Giudici del Lavoro che sono chiamati a pronunciarsi in merito?
Sapete che quella sperimentazione - quella sì da fumetto!!! - lede la libertà, anche di cura, dei pazienti e comprime vergognosamente il diritto alla salute dell'ammalato che tanto dite di voler difendere?
Non mi dilungo oltre...
Ma per l'incontestabilità dei dati in mio possesso (in famiglia gli ammalati in MDB con risultati positivissimi sono tre su tre, pertanto ho un riscontro del 100%!!!) io la prova scientifica a dimostrazione dell'efficacia del MDB nella cura dei tumori ce l'ho!
E tanto mi basta a chiedervi di scusarvi con la famiglia Di Bella e coi lettori e gli ammalati (in MDB e non, perchè lottano tutti per la vita!!!) per questo assurdo e stupido atteggiamento.
Invece di unire le forze per il benessere sociale, continuate imperterriti a favorire associazionismi disfattisti, anche col fumetto del cocktail, che ledono solo una categoria: quella degli ammalati che dichiarate di voler aiutare, senza scopo di lucro da oltre cinquant'anni!
Alla salute!!!
Avv. Gianluca Ottaviano