venerdì 25 aprile 2014

Rocco Barbaro

Sono di Reggio Calabria. Stavo bene a Reggio Calabria. Non avevo la macchina e già uscivo con l'autoradio. Non avevo la ragazza e già mi dicevano che ero cornuto. Stavo bene a Reggio Calabria. Ero biondo con gli occhi azzurri. Sì, biondo con gli occhi azzurri. Certo, dopo dieci anni a Milano, con lo smog mi sono scurito.

 

Mio padre mi diceva sempre: "Rocco, tu vai fino alle Medie, poi da lì chiedi".

 

"Ti va di fare due passi?". "Sì ". "Va', t'aspetto".

 

Oh Calabria, terra bagnata dal mare per ben 365 giorni all'anno, senza interruzioni!

 

Una volta un mio amico mi ha detto: "Rocco, ti va di fare due tiri di canna?"... Ho preso un cefalo!

 

Perdonami, amore! No! No! Non è vero che non eri brava in cucina. Ultimamente gli spaghetti al burro freddi erano sempre freddi al punto giusto!

 

Alle donne la testa serve solo per lavarsi i capelli...

 

A cosa servono le donne da quando hanno inventato i piatti di plastica?

 

Una donna vera si capisce da come parla a un uomo: "Sta zitta!".

 

Mangiare la pastina in brodo con la bocca chiusa senza un po' di risucchio è come farsi la doccia nel lavandino.

 

Per la notte di San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti, io metto la macchina in garage.

 

Ogni volta che faccio l'amore dopo un po' mi sveglio.

 

Da quando faccio l'attore famoso, non vado più di corpo. Non è fine.

 

Io la mattina appena mi sveglio per principio mi faccio due ore di sonno.

 

Io me ne fotto del prossimo, figuriamoci del primo.

 

Senti cara, se pensi che ti abbia portato a casa mia per scoparti, ti sbagli. Andiamo a casa tua.

 

Quando finisce una storia d'amore le colpe non sono mai tutte dell'uno o tutte dell'altro, sono sempre di tutti e tre.

 

Avevo vent'anni. Ho dovuto aspettare più di dieci anni per compierne trenta!

 

Faccio quello che voglio. Se voglio lavorare, lavoro, se no faccio il vigile urbano.

 

"Tota, mettiti elegante che ti porto fuori!". "Ma no, non fa niente, ci guardiamo la televisione in casa". "Tota, oggi è il tuo compleanno e ti voglio portare fuori". "Va bene, Rocco". "E perciò, tu prendi la prolunga che il televisore lo porto io sul balcone".

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