martedì 24 febbraio 2015

UN MAIL DEL DOTT. GIUSEPPE DI BELLA DAL TITOLO.... "MA PERCHE' E' TUTTO COSI'.....DISUMANO?"

L’ASL ricorre in appello contro la sentenza di 1° grado che riconosce ad una paziente, in remissione completa con il MDB, la somministrazione gratuita dei farmaci.
E il marito (avvocato), è costretto a scrivere al Presidente della Repubblica ( leggi il testo ) ed all’AIRC (apertamente ostile al MDB)

NON E’ RAVVISABILE, in questo atteggiamento delle istituzioni (visto l’esito nefasto che, in un tumore al IV stadio, avrebbe l’interruzione della terapia), UN COMPORTAMENTO CHE, se accolto il ricorso, sarebbe ATTO A PRODURRE UN “AUMENTO” DEL RISCHIO DI DANNO BIOLOGICO AL PAZIENTE ? (per non usare altri termini….più incisivi e diretti!!)
E i soldi che paghiamo (e abbiamo pagato !!) in tasse ( che in teoria dovrebbero “ritornarci” in servizi pubblici) dove vanno a finire? Dove vengono invece “dirottati”?   CHIEDIAMO IL DIRITTO ALLA SALUTE !!!    Prima di tutto il resto !!! 

LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MATTARELLA

Eminentissimo Presidente,
rivolgo a Lei queste mie righe per invocare il Suo interesse e la Sua vicinanza ad una delicatissima questione, di pregnante rilevanza sociale, che merita certamente tutto il supporto del nostro Ordinamento. Sono il marito di una donna (oggi quarantenne) ammalatasi di cancro al seno a 35 anni (in gravidanza) e trattata nel 2010 all'IEO di Milano secondo i protocolli ufficiali con mastectomia, exeresi del cavo ascellare, chemioterapie ed ormonoterapie.
In recidiva viscerale ed ossea gravissima nel 2012, a meno di due anni dal termine delle chemio, e comunque durante l'ormonoterapia, mia moglie ha optato per il tanto discusso Metodo Di Bella. Quando la medicina ufficiale (IEO) ci ha freddamente detto che non c'era più nulla da fare, che si poteva fare solo palliazione, che si doveva tentare di "cronicizzare" il male.... mia moglie è fuggita. E con un atto di grande coraggio ha sfidato le classificazioni ed i giudizi ufficiali affidandosi al metodo del Prof. Di Bella.
Il risultato è stato stupefacente...e riconosciuto dallo stesso IEO.
E' stato quello che gli oncologi hanno dichiarato di non poter offrire!!!!!
Le sedici metastasi rilevate a maggio 2012 sono scomparse in sei mesi di terapia.
L'incontestabilità del dato diagnostico, irraggiungibile per gli oncologi che tanto contestano tale approccio terapeutico, legittima più che mai questa denuncia.
La malattia oncologica, infatti, è tragedia dello spirito.
La certezza che siffatta diagnosi equivalga ad una sentenza di morte, più o meno vicina, priva l'ammalato non solo della spensieratezza della salute. Ma soprattutto della ricchezza della speranza, degli affetti, dei sogni, delle prospettive. E lo costringe nel cerchio buio della paura. In tale doloroso contesto, ho potuto toccar con mano una terapia alternativa, se così vogliamo classificarla, non vietata ma relegata dalle autorità tecnico-scientifiche italiane, all'esito della sperimentazione del 1998, in uno degli angoli più bui ed oscuri della storia italiana. La sperimentazione, e ce ne sono di prove, risulta inattendibile. E tale dato, che non è possibile approfondire in questa sede, è confermato da diverse personalità scientifiche e da riviste scientifiche di indiscussa fama internazionale.
L'ammalato oncologico che giunge al metodo del prof. Luigi Di Bella, perchè non più capace di sopportare la tossicità delle terapie ufficiali o chemioresistente o non disposto a scendere a compromesso con la propria dignità di uomo, è però costretto, come se non bastasse il peso della malattia, a comprare di tasca propria i presidi terapeutici necessari.
Ma quanta gente non può sostenerne i costi? Quanta gente la abbandona per motivi economici? Rivolgo a Lei la mia sommessa voce per chiederLe di essere ricevuto personalmente, insieme al Dr. Giuseppe Di Bella, per illustrarLe chiaramente la questione.
Oso coinvolgere la Sua figura istituzionale, e la Sua Persona - sebbene consapevole dei Suoi impegni istituzionali e del difficile momento che attraversiamo - perchè non dubito della Sua diponibilità. So che troverà il modo per ascoltarmi.
Come Avvocato, non posso non rimanere turbato dal constatare il verificarsi di un gravissimo appiattimento delle garanzie costituzionali a tutela del cittadino bisognoso, nonostante anche la Suprema Corte di Cassazione abbia più volte fornito inequivoci orientamenti circa il dovere delle
istituzioni di sollevare dalla sofferenza il paziente con tutti i mezzi possibili, perchè il diritto alla salute è diritto soggettivo assoluto di interesse pubblico che non può essere scisso dal rispetto della dignità del paziente. Il combinato disposto di cui agli artt. 2, 13 e 32 - secondo cui, all'inviolabilità della libertà individuale (cui fa da corollario la libertà di cura) si accosta la previsione testuale secondo cui "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana" - non può e non deve rimanere, per questi nostri fratelli italiani, un miraggio. Mi sento in dovere di adoperarmi, come cittadino e membro dell'Avvocatura, per assicurare al bisognoso l'adempimento certo e pieno, da parte della Repubblica, di quei doveri di solidarietà politica, economica e sociale che ad oggi, per questi nostri concittadini, rimangono purtroppo solo un progetto. Ho potuto constatare come la burocrazia ed il tecnicismo siano troppo spesso ineludibili ostacoli alla speranza terapeutica.
La mia azione professionale e personale, quindi, si è orientata e si orienta al perseguimento della tutela del diritto soggettivo "alla e della" salute, non solo costituzionalmente (art. 32) ma internazionalmente, meglio, universalmente riconosciuto e tutelato anche come corollario del diritto alla vita. Una tutela perfetta, effettiva, concreta, che risponda davvero ai bisogni dell'ammalato oncologico - il quale chiama le Autorità ed i Pubblici Poteri tutti a proteggerlo come persona - non può e non deve soggiacere, secondo il mio sommesso parere, a logiche di potere, ad interessi finanziari, nè ai tempi della burocrazia. Essa deve rimanere pura, indenne da tutto ciò che è estraneo ai bisogni del singolo, e saper offrire a questi tutta sè stessa per il soddisfacimento di tutte le precipue aspettative di solidarietà, come previste dalla Costituzione. Senza dover far ricorso alle aule di tribunale.
Certo della Sua sensibilità e rispettoso del Suo altissimo Ruolo, oso invocare la Sua attenzione facendo appello alla Sua prima attribuzione istituzionale: quella di Garante della Costituzione Italiana. La più bella del mondo!
Con la massima osservanza.
Avv. Gianluca Ottaviano
Lettera aperta all'AIRC: , , , , ,
Buonasera. Esprimo tutto il mio dissenso per il vostro ultimo intervento sul Prof. Luigi Di Bella, quello del fumetto col cocktail...
La vostra azione è denigratoria della memoria di un uomo - tre lauree col massimo dei voti in medicina, chimica e farmacia; titolare di diverse cattedre universitarie - che ha dedicato con abnegazione la propria vita alla cura gratuita dell'ammalato oncologico; ed offensiva di tutti quegli ammalati che oggi risolvono, od alleviano, i personali problemi oncologici grazie alla terapia del professore che tanto amate offendere e canzonare.
Un ammalato oncologico è una persona fragile, non soltanto fisicamente ma soprattutto psicologicamente.
La malattia oncologica, infatti, è una tragedia dello spirito.
La certezza che siffatta diagnosi equivalga ad una sentenza di morte priva l'ammalato non solo della spensieratezza della salute.
Ma soprattutto della ricchezza della speranza, degli affetti, dei sogni, delle prospettive. E lo costringe nel cerchio buio della paura.
Sono il marito di una donna ammalatasi di k al seno, diagnosticato a 35 anni (in gravidanza) e trattato all'IEO secondo i protocolli ufficiali con mastectomia, exeresi del cavo ascellare, chemioterapie ed ormonoterapie. In recidiva viscerale ed ossea gravissima, a meno di due anni dal termine delle chemio, comunque durante l'ormonoterapia, mia moglie ha optato per il MDB.
Quando la medicina ufficiale (IEO) le ha freddamente detto che non c'era più nulla da fare, che si poteva fare solo palliazione, che si doveva tentare di "cronicizzare" il male.... mia moglie è fuggita. E con un atto di grande coraggio ha sfidato le classificazioni ed i giudizi ufficiali affidandosi al metodo del Prof. Di Bella.
Il risultato, e non è un fumetto (!!!), è stato stupefacente, senza se e senza ma.
E' stato quello che i Vostri medici hanno dichiarato di non poterle offrire!!!!!
A maggio 2012 la pet captava su mia moglie elevati SUV a livello delle spine iliache dx e sx, a livello del soma vertebrale L4, a livello del fegato (due masse), della milza (plurime masse), del seno (due masse) non operato e plurime linfoadenopatie dell'ilo epatico, in sede inter-aorto.cavale, del diaframma, del mediastino, ecc.
Dopo tre mesi di MDB il 70% della malattia non era più visibile alla pet.
Dopo sei mesi, a dicembre 2012, era negativa alla pet.... e lo è ancora oggi.
L'incontestabilità del dato diagnostico, irraggiungibile per i medici che tanto finanziate e stimate, legittima più che mai la mia denuncia di dissenso.
Non solo per noi assistiti da Di Bella non ci sono finanziamenti e ricerche, ma i farmaci, quelli che non fanno soffrire e che non uccidono, ce li dobbiamo pure pagare!!!
Come Avvocato, trovo tale atteggiamento informativo scorretto e lesivo di quel diritto alla speranza terapeutica che è legittimo sempre.
La sperimentazione del metodo, quella del 1998, è assolutamente inattendibile. Anzi, da rifare. Avete dimenticato, sapete che c'era acetone nella soluzione ai retinoidi, che i dosaggi dei presidi terapeutici era inferiore, che i medicinali somministrati erano scaduti, che la somatostatina andava somministrata con pompa temporizzata e non intra-muscolo? Sapete che quella sperimentazione fu portata avanti senza "doppio cieco" e senza gruppo di controllo???
Sapete che la sperimentazione influenza ancora oggi tutte le ASL a non erogare i farmaci MDB ai pazienti che ne fanno richiesta? E che influenza molti Giudici del Lavoro che sono chiamati a pronunciarsi in merito?
Sapete che quella sperimentazione - quella sì da fumetto!!! - lede la libertà, anche di cura, dei pazienti e comprime vergognosamente il diritto alla salute dell'ammalato che tanto dite di voler difendere?
Non mi dilungo oltre...
Ma per l'incontestabilità dei dati in mio possesso (in famiglia gli ammalati in MDB con risultati positivissimi sono tre su tre, pertanto ho un riscontro del 100%!!!) io la prova scientifica a dimostrazione dell'efficacia del MDB nella cura dei tumori ce l'ho!
E tanto mi basta a chiedervi di scusarvi con la famiglia Di Bella e coi lettori e gli ammalati (in MDB e non, perchè lottano tutti per la vita!!!) per questo assurdo e stupido atteggiamento.
Invece di unire le forze per il benessere sociale, continuate imperterriti a favorire associazionismi disfattisti, anche col fumetto del cocktail, che ledono solo una categoria: quella degli ammalati che dichiarate di voler aiutare, senza scopo di lucro da oltre cinquant'anni!
Alla salute!!!
Avv. Gianluca Ottaviano

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